Comune di Macerata - Sistan - Istat Annuario Statistico 2005 |
Capitolo 5 Attività economiche |
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Capitolo 5 Attività economiche 5.1 – Struttura occupazionaleAlcuni dati del 14° censimento della popolazione recentemente pubblicati illustrano la condizione occupazionale dei residenti a Macerata con 15 anni e più[1]. Il 21 ottobre 2001 le persone annoverate tra le forze di lavoro[2] sono 17.438, mentre le persone appartenenti alle non forze di lavoro[3] assommano a 18.689 (tav. 5.1). La popolazione residente a Macerata è composta in maggioranza da non forze di lavoro, che contano 1.251 unità in più rispetto alle forze di lavoro. Al contrario, nei comuni dell’Ambito Territoriale n° 15, ad eccezione di Mogliano, prevalgono i residenti facenti parte delle forze di lavoro. Una struttura analoga a quella del capoluogo si registra a livello nazionale, dove le non forze di lavoro superano le forze di lavoro per poco più di 1.400.000 unità, mentre l’opposto vale per la popolazione residente nella provincia e nella regione. Tra i residenti nel capoluogo gli occupati[4] sono 16.345, le persone in cerca di occupazione 1.093. Tra le persone appartenenti alle non forze di lavoro la quota più ampia è rappresentata dai ritirati dal lavoro, con 9.213 unità, seguita da 4.209 casalinghe, 3.248 studenti e 2.019 persone in altra condizione. La distribuzione della presenza femminile all’interno della popolazione attiva cittadina appare variegata. Le donne sono in numero minore rispetto agli uomini tra gli occupati (-2.145 unità), mentre l’inverso si verifica tra le persone in cerca di occupazione (+111 unità rispetto agli uomini). Inoltre, nella distribuzione delle non forze di lavoro la componente femminile è maggioritaria nel sottogruppo degli studenti (+180) e delle casalinghe (+4.175 unità), minoritaria in quello delle persone ritirate dal lavoro (-447), e di nuovo numericamente emergente tra le persone in altre condizioni (+403) (tav. 5.1). Il numero dei residenti con 15 anni e più si è ridotto del 16% tra il 1991 e il 2001, coerentemente con il decremento demografico che ha interessato la città di Macerata[5] (tav. 5.3). La categoria più interessata da tale riduzione è quella delle non forze di lavoro, con oltre 5.500 unità in meno, pari al 23%. Al suo interno sono le persone in altra condizione ad essere maggiormente diminuite: con poco meno di 4.400 unità la variazione del 2001 rispetto al 1991 è del 68%. Per contro, i ritirati dal lavoro sono aumentati di quasi 1.400 unità, il 18% in più rispetto al 1991. Tra le forze di lavoro gli occupati sono diminuiti complessivamente nell’arco del decennio di oltre 1.300 unità (-4%). In base ai risultati del censimento della popolazione del 2001 il tasso di attività[6] dei residenti maceratesi, pari al 48%, risulta il più basso fra tutti i comuni presi a confronto, oltre che rispetto al tasso di attività provinciale, regionale e nazionale. Lo stesso si nota per il tasso di occupazione[7], che a Macerata, alla stessa data, risulta essere del 45% (tav. 5.2). Inoltre, il tasso di disoccupazione[8] dei maceratesi, pari al 6%, risulta uguale a quello regionale e superiore ai corrispondenti valori della maggioranza dei comuni presi a confronto e al dato medio provinciale (5%). La disoccupazione a Macerata e nelle Marche resta tuttavia ben al di sotto del livello medio nazionale che, in base ai risultati del censimento 2001, risulta pari al 12%. Il tasso di disoccupazione giovanile[9] rilevato a Macerata segue, seppure con valori differenti, l’andamento del tasso di disoccupazione. In riferimento alla popolazione femminile residente a Macerata il tasso di attività e il tasso di occupazione, con il 40% e il 37%, presentano valori inferiori a quelli assunti dagli stessi indicatori per la popolazione globale di 15 anni e più, mentre il tasso di disoccupazione (8%) e il tasso di disoccupazione giovanile (23%), registrano valori superiori a quelli riferiti alla popolazione totale. Gli ultimi tre censimenti della popolazione permettono di descrivere la struttura del mercato del lavoro nella città e di coglierne le principali trasformazioni, seppure a livello aggregato. Nel periodo compreso tra i tra censimenti si è progressivamente ridotta la partecipazione al mercato del lavoro della popolazione residente a Macerata: il tasso di attività è infatti passato dal 52,4% del 1981 al 50,1% del 1991, raggiungendo il 48,3% nel 2001 (graf. 5.1). Tale riduzione, nel periodo 1981-1991, è stata accompagnata da una apprezzabile diminuzione della quota di persone occupate: il tasso di occupazione è sceso dal 48,0% al 45,4% mentre il tasso di disoccupazione è cresciuto di circa un punto, passando dal 8,7% al 9,5%. L’ulteriore contrazione del tasso di attività registrata tra il 1991 ed il 2001 è stata invece associata ad una riduzione sensibile della quota di persone in cerca di occupazione: il tasso di disoccupazione è infatti sceso al 6,3% mentre il tasso di occupazione è rimasto sostanzialmente stabile (45,2%).
[1] Per un’analisi della struttura produttiva cfr. Annuario Statistico 2004 del Comune di Macerata, capitolo 5. [2] Le forze di lavoro comprendono gli occupati e le persone in cerca di occupazione. [3] Le non forze di lavoro comprendono le casalinghe, gli studenti, i ritirati dal lavoro e le persone che si trovano in altra condizione. [4] Si considera occupato chi, nella settimana antecedente al censimento, svolge un’occupazione da cui scaturisce un reddito. Tra gli occupati sono compresi anche i cassaintegrati, i coadiuvanti familiari e i lavoratori atipici. [5] Cfr. Annuario Statistico 2004 del Comune di Macerata, tavola 1.13. [6] Il tasso di attività si calcola dividendo il numero delle persone in forza lavoro per la popolazione di 15 anni e più, moltiplicato per 100. [7] Il tasso di occupazione si calcola dividendo il numero degli occupati per la popolazione di 15 anni e più, moltiplicato per 100. [8] Il tasso di disoccupazione si calcola dividendo il numero delle persone in cerca di occupazione per la popolazione di 15 anni e più, moltiplicato per 100. [9] Il tasso di disoccupazione giovanile si calcola dividendo il numero di persone in cerca di occupazione dai 15 ai 24 anni per il numero delle persone in forza lavoro nella stessa classe di età, moltiplicato per 100.
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